mercoledì 24 marzo 2010

Il Libero Infrasettimanale

Ognitanto, un giorno libero in settimana, fa bene. Ci permette di fermarci in mezzo al resto della gente che, proprio in quei giorni, è presa da mille pensieri e faccende. Bollette in scadenza, commesse di lavoro, la spesa e le faccende di casa. Puoi estraniarti anche dal solito aperitivo con chiacchiere.
Puoi fermarti, bere un caffè, fumarti una sigaretta e cominciare a guardarti attorno senza affanno. Puoi notare molti particolari.
Ad esempio che il verso di un gabbiano è spesso diverso da uccello a uccello. Oppure che il marocchino con la nutella, gustato piano, è molto buono e ti impasta la bocca non proprio di sapore di cioccolato, ma di nocciola. E che dire del riflesso delle barche nelle acque del porto? In una giornata di quasi perfetta bonaccia, tale riflesso sembra proprio disegnato con i precisi tratti impressionisti di un pittore francese. Lá, lontano, seduto sul bordo di una banchina, qualcuno fissa silenziosamente il mare. E per un momento sei incuriosito dalla voglia di entrare nei suoi pensieri e carpire qualche segreto. Questo finché la cameriera di turno non ti presenta il conto al tavolo...



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Location:Marina di Varazze,Varazze,Italia

giovedì 18 marzo 2010

La Comunicazione Per Un Involtino

Una delle cose che ho imparato è l'importanza della comunicazione... Non è una cosa da tutti. Della comunicazione io ne ho fatto il mio mestiere. Per forza di cose sono costretto a comunicare ed il mio canale primario è proprio la comunicazione verbale. Per forza! Dietro ad un pc ed un paio di cuffie un cliente non ha a che fare con altra cosa se non una voce. Rassicurante, sicura di quello che dice, leggera e simpatica. Una voce però che deve essere disposta anche ad ascoltare.
Tutto nasce proprio da questo: sapere ascoltare. Non è un atto unilaterale, ma un elemento essenziale di un "contratto verbale di intesa" che predispone al corretto dialogo fra le parti e getta le fondamenta per una comunicazione corretta. Ecco perché non c'è comunicazione senza l'accordo comune delle parti. (urca! Qui proprio traspare il mio lessico pseudo legale: a qualcosa i corsi universitari di legge sono serviti!)
È importante sapere riconoscere a grandi linee le persone con cui ci rapportiamo per impostare il canale corretto di comunicazione. La cosa migliore, nella maggior parte dei casi è parlare.
Ad esempio, anche se non serbo più rancore e non mi importa più un fico secco della storia, non saprò mai perché con M. sia finita... Quella persona immatura, secondo me aveva un grosso handicap: dare tutto per scontato e supporre che le persone conoscessero perfettamente le sue ragioni, senza alcuna minima spiegazione. Forse gli feci un torto o forse si stufò semplicemente di me, fatto sta che quando sparì non mi permise nemmeno di sapere il perché. Una mancata comunicazione che mi fece rimanere male anche se, come ho detto prima, ormai non ha più la minima rilevanza.
Comunichiamo. E bisognerebbe farlo con sincerità. Non dico questo solo perché non sono capace di mentire, ma proprio perché la bugia si rivela una distorsione della realtà delle cose che porta decisamente fuori pista la corretta... Comunicazione (si, pecco di povertà lessicale) Da qui, gli equivoci.
Con Stefano la comunicazione non manca e la sincerità stringe ancora di più il legame che abbiamo.
Non starò a parlarvi di dialoghi filosofici sul dialogo e sulla retorica, tautologie e contraddizioni. Sento l'arrivo della primavera ed il mio cervello questa settimana risulta spesso rallentato. I risvegli, la mattina si fanno difficili e mi costa fatica abbandonare il piumone in cui mi ritrovo avvolto come il ripieno di un involtino primavera.
Doversi alzare consapevole di un turno scomodissimo di lavoro che mi nega l'opportunità di occuparmi di altre faccende, mi rende "peppioso" (dal nuovo vocabolario della lingua Greggiana: essere "peppia" - avete presente? "pe pe pe pe pe...!!!" immaginate l'espressione simulata con la mano che fa il gesto del becco di papera). Insomma, un po' rognoso e acidamente lamentoso. Ma sempre con brio allegro!
È tutto cominciato stanotte quando ho sognato la mia collega Ele che, in camera mia, ha chiaccherato con la mia lontana zia francese, inconsapevole del fatto che stava facendo una chiamata internazionale. E dire che in un primo momento pensavo stesse chiacchierando con la mia dentista!
Stanchezza, dentista, comunicazione e... Involtini primavera! Temo di avere ancora un po' di salsa di soja nel sangue!


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martedì 16 marzo 2010

Basta Poco

Avevo esordito la giornata con: "il buongiorno si vede dal mattino. E che giorno! Le persiane fanno fatica a tenere fuori l'invadente sole che prospetta una calda giornata"
Ridimensioniamo il tutto: il tempo sembra essersi già guastato e, se non fosse per il fatto che sono sempre in anticipo (chiamiamola "fobia del ritardo") avrei sicuramente perso il treno. Questo perché ancora non mi capacito di come, di prima mattina, non ci sia già più un parcheggio per la mia pelO. Tutti già al lavoro, oppure tutti in giro a bighellonare per il solito caffè con pettegolezzo delle 10:00? Fatto sta che, oltre al kilometro che mi separa dalla stazione al posto di lavoro, stasera mi toccherà un altro kilometro che mi separa dalla stazione di casa fino alla macchina.
Una nota positiva però c'è: il vento oggi è debole. Si prospetta veramente la fine dell'inverno e non vedo l'ora di infilarmi i miei roller per andare a pattinare un po' sul mare... Dovrò accontentarmi di mezzo percorso, visto che la passeggiata è franata... Non importa, dimezziamo il percorso e aumentiamo le vasche. Chiamiamola "voglia di muoversi". Basta poco. È vero, le finanze magre e la crisi ci limitano tutti. Ultimamente siamo a fare il conto della serva ogni giorno. Ma, ripeto, basta poco. Ad esempio optare per il campeggio, piuttosto che per l'albergo. Mettere via i soldi e risparmiare su tutte le belle cose che ci circondano e ci tentano. Se ci fermiamo a pensare, ci accorgiamo che il più delle volte sono cose futili.
Esiste la malattia dello shopping compulsivo, conosco persone, ragazze soprattutto, che ogni giorno tornano a casa con un nuovo articolo, costoso o meno che sia. "Questo mi serve per uscire domani sera, proprio mi mancava una maglietta così, altrimenti non so cosa mettermi" dice qualcuno. Quella stessa persona poi si dirige fiera verso l'armadio che, una volta apertosi, ha la magia di trasformare una camera da letto in una boutique. Scoprendo agli occhi tutti che la persona in questione già possiede sei magliette dello stesso tipo di quella appena acquistata.
Beata gioventù che non lavora e che ha i genitori abbienti! A loro la crisi pesa meno.
Ma, come ho detto sopra, basta poco. Con poco si può avere quel tanto che fa bene allo spirito.
Ad esempio ci possiamo accorgere come sia prezioso il tempo passato accanto alla persona amata, soprattutto se questa vive lontano e se ciò comporta di vedersi soltanto nei weekend. Basta poco. Anche solo stare vicini a guardare un panorama fatto di tetti, dalle variopinte forme più disparate, dalla finestra. Si tratta del godere della presenza di qualcuno che, in quel momento, sa trasmettere il suo amore anche nel piccolo gesto di un caldo abbraccio o di una carezza.
Si, va bene, sono proprio innamorato, lo so, ma non è questo il punto. I discorsi spesso si ripetono, è facile: quando arrivi a 26 anni forse è il caso di monitorare la propria demenza senile.
Succede spesso con Za': "ohi Za'! Hai visto queste foto?" "Si, Loki, me le hai già mostrate". "Ah... Comunque l'altro giorno mi è successo che bla bla..." "Ahaha! Me lo avevi già raccontatooo". "C'è qualcosa che non ti ho mai detto?!?" "No Loki! Conosco tutta la tua vita ahaha!" (meno male che la prende sul ridere)
Ognuno ha i suoi difetti. Io spesso mi ripeto, pecco di superficialità e ho l'incredibile capacità di assumere espressioni decisamente da ebete quando, al ristorante cinese, arriva il momento del dolce. Sarà mica colpa della salsa di soja???



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giovedì 11 marzo 2010

Presentazioni

Eccovi la mia presentazione... È una prova, la prima striscia con Za' è in preparazione... Ma visto che finora nessuno aveva visto la mia faccia ho pensato fosse giunto il momento di presentarmi... O no?






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lunedì 8 marzo 2010

Loki Comica

E
ccomi di nuovo alla riscossa... come al solito non posso fare a meno di barcamenarmi in nuove avventure multimediali. L'iPhone si è rivelato, in questo ultimo periodo, uno strumento di lavoro e di svago per me assai prezioso.
Posso connettermi a Facebook o aggiornare il blog, ovunque mi trovi, ricevo le mail in Push (real time), chiamo e messaggio a prezzi vantaggiosi (ma questo è ormai solo un dettaglio).
Ho scoperto di potere anche disporre di due interessantissimi strumenti di grafica che mi permettono di trasformare le foto in fumetti. Un altro strumento invece permette di impostare tali fumetti per creare una vera e propria striscia.



Ecco quindi che, affondato in partenza il progetto "La Camera di Loki", il mio podcast che ha visto solo la puntata pilota e della quale non mi sono nemmeno interessato di sapere se qualcuno l'avesse scaricata, ascoltata o meno, sono a pensarne una nuova... le strisce di loki e za'!
E' proprio vero... una ne penso e cento ne faccio... bordello! Vediamo se funziona o meno... In termini di tempo non dovrebbe impiegare molto, posso dedicarmici la sera, giusto prima di andare a nanna.
Di questo passo, prevedo presto il bisogno di un iPhone nuovo.
Prometto che mi metterò al lavoro presto e vi fornirò una prima striscia entro il fine settimana!

E... Si! Quello nella immagine sono io!!!

Vostro Angelo Super Entusiasta,
Loki


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