martedì 15 giugno 2010

1963-2010

Causa crisi economica e scelte poco ponderate dei genitori, dovute ad anni di non proprio ottimale gestione del patrimonio (complice anche un po' di sfortuna negli affari) si chiude sulla mia casa un lungo capitolo di 47 anni.
Quella bellissima terrazza vista mare da cui ho sempre mirato un panorama invidiabile, verrà alienato ad un altra famiglia.


Tutti i ricordi legati alle vacanze passate, alla mia adolescenza di scoperta di me stesso, al ricominciare una vita dopo aver lasciato Milano, la mia città natale, sono destinati ad un cassetto remoto della mia mente.
È giunta l'ora di vendere. Non siamo più in grado di mantenere questa casa.
Nella vita si sale e si scende. Negli anni che si sono susseguiti dalla dipartita del nonno, ho visto una famiglia, non priva di vecchi rancori, spegnersi nel cielo come una stella cadente.
È segno di un definitivo cambiamento, una svolta. Da qui è anche giunto il momento di darsi da fare per tagliare il cordone ombelicale dal ventre di questo Titanic in lento ed inesorabile affondamento.
È ora di pensare a come costruirmi un futuro. È ora di assumersi le responsabilità delle proprie scelte. Già cominciai a farlo, come testimonia il mio stesso blog. In tre anni ho raggiunto determinati traguardi. Non senza fatica. Ma con il coraggio di affrontarne gli ostacoli che li precedevano.
Ora bisogna fare qualche sforzo in più.
Si cerca la tanta agognata serenità, ma sono giunto a conclusione che non è ancora il momento: devo ancora raggiungere alcuni obbiettivi. Come dico sul lavoro: non siamo ancora in Target.
Per alleviare questo lutto, soprattutto a mamma che è decisamente triste per questa scelta obbligata, le ho comprato dei dolcetti.
Si affronta tutto, affronteremo anche questo.


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