sabato 24 dicembre 2011

Meerry Christ!mas

Sono giunto a quota 28. E anche questo Natale è stato introdotto dal solito delirio verde pistacchio, mitigato da un fico secco (nel senso che anche la presenza dei fichi secchi veri che ho mangiato non ha mitigato la mia gola nei confronti della piccola nocciolina verde)
Natale all'insegna del risparmio, si lo sappiamo...
Oggi è la vigilia. E come spesso capita a tutti coloro che lavorano fino all'ultimo, certe cose ci tocca farle proprio ora. Ad esempio la consueta foto natalizia: non la vedrete qui, è in Facebook, dove chi mi conosce può vedermi. Sono tra i soggetti che appaiono nella foto che invece vi ho riservato.


Grazie all'acquisto delle parallel pen, finalmente sono riuscito a prendere un po' più la mano con la gestualità calligrafica, tanto da poter eseguire qualche lavoretto per la galleria dei miei. Per ora sono solo poche cose, ma chissà... Se cominciano a piacere, potrebbe diventare un hobby remunerativo!

"Ricordo una sera a Varasse...
... Che venivo giù da Savona...
... Non era Varazze...
... E non era nemmeno Savona...
... E non era nemmeno quella volta li."
(Monica Vitti - I Crauti)

... Fatto sta che qualcosa a Varazze è successo... L'incanto del vento attraverso le cime e gli alberi delle barche a vela che suonava come un bicchiere di cristallo strofinato. Ecco cosa vedevo nella testa.
... E sentivo... Sentivo ganci, carrucole ed altre parti metalliche sbattere e mi sentivo come in mezzo alle mucche sui pascoli svizzeri... E le corde d'ormeggio stritolate dal beccheggio e dal rollio che, come il suono dei güiro, mi ricordano che anche li, per un periodo piuttosto intenso all'anno, è comunque estate.

Non potevo non condividere con voi questo mio viaggio mentale.



Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a Tutti Voi che mi avete seguito anche quest'anno.
Un abbraccio dal vostro Loki


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Location:Via della Pineta,Arenzano,Italia

domenica 13 novembre 2011

Il Punto Di Novembre

I giorni passano, ich lerne jeden Tag Deutsch, e mi esercito anche sulla calligrafia. Finalmente ho raccolto un po' di materiale anche se devo ancora scovare le righe e le squadre che mi servono per le rigature dei fogli.


La rigatura è una cosa importante: armonizza le parole come le note musicali sul pentagramma. Per ora uso l'inchiostro blu per stilografiche, ma mi tocca intingere il pennino ogni due lettere perché non riesco a trovare in giro i serbatoi ed un inchiostro color seppia (chi si intende di calligrafia mi strozzerebbe, lo so... Ma mi piace).
Font utilizzati: fraktur e cancelleresca. Uno squadrato e l'altro dalle forme più sinuose. Lavori in corso, si direbbe. Mi servono ancora un po' di strumenti.

Il Presidente del Consiglio ha dato le dimissioni e la gente, anche se a ragione, si è abbandonata a manifestazioni di gioia e di insulti da darmi la nausea. Detesto queste cose, da qualsiasi parte politica. Le trovo decisamente volgari. Non aggiungo altro.

Il lavoro procede con alti e bassi. L'alluvione in Liguria ci ha rallentato molto ed al nostro ritorno in ufficio ci siamo ritrovati con un sacco di pratiche da smaltire. Ma non è tutto qui. Il nostro staff ha un grosso problema. Ci serve una di quelle giornate che alcune aziende organizzano come "empowerment" per ritrovare compattezza tra noi. Andremo a cucinare.



Al vostro angelo piace cucinare. Mi piace anche mangiare, in quanto a forma mi sono messo a dieta e sono tornato in palestra, insomma... Ho recuperato la mia linea!


Però resta il fatto che sono goloso e che mi piace girare per ristoranti. Sono un ottima fonte per il proprio ricettario personale: dal pollo al limone dei ristoranti cinesi, al tonno scottato dei sushi bar; dal formaggio con i canditi della trattoria di formaggi, ai dolci di cioccolato delle Konditorei svizzere. Il titolo di un film, uscito quest'anno, nelle sale recita "mangia, prega, ama". Volendo applicare un trittico parolistico dello stesso genere alla mia cucina, si potrebbe dire "guarda, mangia e... Scopiazza alla grande!". E non mi riesce male, Ahahahah!!!

Ah, ho finalmente creato il mio composit, di cui a qualche post fa, fatto con gli sfondi iPhone che avevo appositamente creato per me. Non vedo l'ora che sia pronto per definire il supporto su cui verrà applicata la stampa. Se sarà un bel lavoro, lo esporrò in galleria d'arte... Ovviamente ne posterò una foto!

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venerdì 7 ottobre 2011

Fermarsi: dipende...

Sovente mi sono trovato a discutere di pensiero. A metà tra filosofia ed etica. È questa la direzione che alla fine prendono sempre le mie divagazioni mentali, almeno quelle più serie e meno isteriche.
E a chi mi dice che "fermarsi significa retrocedere" rispondo:


"Fermarsi non significa retrocedere, perché ciò oggi si può fare solo se presi dall'Alzheimer. Fermarsi è guardare gli altri che vanno avanti, rinunciare ad avanzare, a volte prendere le distanze o anche solo riflettere sul percorso svolto.
Tu non vai indietro. Semplicemente non avanzi. E non sarai retrocesso in quanto nessuno può toglierti quello che hai già assorbito. Semplicemente sarai meno avanzato dello standard"



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Location:Via Antonio Carnevali,Milano,Italia

mercoledì 21 settembre 2011

Sogni Al Destrometorfano

Destrometorfano bromidrato. Così si chiama uno dei principi attivi del Vick's Medi Nait, unico rimedio a quei miei forti raffreddori da "cascate del Niagara". Diciamo che, in mezzo a tutta la formulazione del farmaco che contiene inoltre Paracetamolo, il Destrometorfano è quel derivato della morfina capace di darmi la botta giusta per dormire sonni più tranquilli di quelli che farei in condizioni normali!
Proprio in occasione del mio solito forte raffreddore di cambio stagione ho assunto il mio "liquorino confortante" e stamattina, bello riposato, sono stato in grado di ricordare il sogno che feci stanotte.
Tutti sognano, pochi ricordano, al risveglio, quello che si è sognato. Spesso, si dice, i sogni sono fatti di elementi acquisiti inconsciamente durante la giornata, come dire "sviluppi notturni" delle nostre vicende quotidiane.
Lo scorso weekend, a Milano, sul filobus della circonvallazione verso casa, ho visto una ragazza molto carina, probabilmente una modella di ritorno dai provini per la consueta settimana della moda. Non so perché, forse la sua magrezza (non malsana però), oppure la matita nera marcata sul contorno occhi che contrastava fortemente il biondo dei suoi capelli, fatto sta che la stessa notte l'ho sognata: mi chiedeva costantemente di somministrarle eroina. Io le preparavo l'iniezione ma mi rifiutavo di pungerla perché, chi mi conosce lo sa bene, ho una certa avversione per gli aghi. Ma lei continuava a pregarmi.
Questa notte invece ho fatto un sogno che potrebbe ricordare la "genesi di Wolverine" sebbene con marcate differenze e garantendovi di non avere visto di recente il film di X-Men.
"mi trovavo, non so come, in una specie di grosso laboratorio, simile però, nella struttura, ad un osservatorio astronomico. Con me c'erano anche altre persone, ma non ero in grado di distinguerne le facce. Ero li per "ristrutturare" il mio corpo per essere impiegato in una imprecisata missione. Quello che più mi è rimasto impresso è il processo in sé: una prima iniezione serviva a rendermi "di gomma", assumendo la stessa consistenza di Mr.Muscolo il pupazzo muscoloso di silicone che si poteva tirare, torcere, schiacciare a volontà, senza romperlo. Dopo questo processo dovevo sottopormi ad una specie di elettroshock al fine di cancellare dalla mia mente determinati ricordi. Loro, dottori, scienziati, stregoni, non saprei dire se non che avevano l'aspetto del tipico personal trainer da palestra, mi dissero testualmente che i ricordi che andavano a cancellare esulavano da temi come la famiglia, gli affetti e la propria identità: avrebbero cancellato totalmente la mia formazione ed esperienza, ricostruendola in toto con una formazione diversa, militare, ma umana. Giuro di avere sentito una scossa a livello del cervello (proprio sulla testa, al centro).
Un ultimo processo, fatto (ahimè) di una serie di micro iniezioni, ricostruisce il mio fisico (in modo fa-vo-lo-so: perché ovviamente è un sogno...) ex novo senza cambiare i connotati."


Non c'è che dire: bel sogno... Un po' contorto, è vero... Però bello! Mi ricorda quando facevo tre sedute da due ora alla settimana di palestra. Mi mancano, mi mancano tanto. E penso che presto riprenderò almeno per tre mesi, quantomeno per recuperare la forma persa (ho un filo di pancetta: lavoro sedentario, stop al fumo, regime alimentare invariato... E non ortodossamente sano). Non sto bene con il mio fisico, di conseguenza con me stesso, ma detesto andare a correre da solo. Perciò tornare in palestra è l'unico mezzo testato e garantito per incentivarmi a tornare in forma.

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martedì 20 settembre 2011

La Santa Funzione dell'Autunno

Domenica, una provvidenziale secchiata d'acqua ha come aperto quello "sportello di forno" che mi faceva sentire prigioniero di una specie di hammam mondiale (o perlomeno italiano), spalancandomi le porte verso un principio di autunno fatto d'aria fresca, foglie secche e del mio carattere meno acido e aggressivo.
Rimane chissà perché l'incognita del condizionatore del mio bar abituale presso il quale faccio colazione la mattina: o sono daltonici e hanno scambiato il blu (aria fredda) del termostato con il colore rosso (aria calda), oppure hanno guadagnato troppo per curarsi di un condizionatore che non funziona a dovere.
In quella calca di gente (mattutina o pomeridiana, a seconda dei turni), tra una spinta, un saluto ad un collega o ad un conoscente che lavora nei dintorni, ci vogliono cinque minuti per sudare quanto basta da considerarsi definitivamente disidratati se non addirittura stracotti al limite del brasato. Considerando che il dress code più diffuso in questo complesso di uffici è la classica "giacca, camicia e cravatta" e considerando che la maggior parte delle persone sono uomini, spesso giovani (e quindi carichi di ormoni) lascio immaginare a voi quale aroma si diffonda in questa specie di pentola a pressione (caffettiera sarebbe più appropriato): un lesso alla milanese con tanto di patata, cipolla e carota...
Eccezionalissima eccezione la fa un gruppo curioso di operai: sono rudi e purtroppo non incarnano minimamente il sogno erotico gaio tra i più classici, ma, avvicinandosi a loro, ci si accorge che non puzzano. Strano, molto strano. Eppure per loro sarebbe anche comprensibile!
Fervido sostenitore del pelo (da quando ormai capii che al mondo c'è posto e partner anche per il villoso) pongo molta cura nel mantenimento del mio vello. Non disdegno un leggero aroma maschile finche questo non diventa chiaramente segno di una ascella che ha sempre visto l'acqua col binocolo. Ve ne parlai numerosi post fa, in quanto l'attrazione è composta da ciò che vediamo, ciò che tocchiamo (ove possibile) e ciò che sentiamo: istintivamente, con l'udito o abbandonandoci all'olfatto.
Sarà stato il sole, più caldo per le strade, più gente svestita e di conseguenza più ormoni in circolo, fatto sta che finalmente arriva l'autunno. Un abbassamento doveroso della temperatura onde evitare di scoppiare un po' per il caldo, un po' per quel che si vede in giro (non sempre apprezzabile purtroppo, ma qui si scivola nel discorso dell'amor proprio) e quello che si sente. Si: l'autunno, oltre ad essere una delle mie stagioni preferite (insieme all'inverno), con i suoi colori caldi, la voglia di tisane, di tana e coccole, di decadenza e malinconia, ha la sacra funzione di mitigare l'ascella pezzata.


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Location:Via Aldo Gastaldi,Cogoleto,Italia

lunedì 22 agosto 2011

Sprazzi Artistici Lokiani

Diciamocela tutta: gli sfondi commerciali per iPhone sono sempre uguali, privi di personalità, e troppo inflazionati. Non ho mai trovato nulla che mi rispecchiasse veramente. Non un qualcosa di Lokiano, di speciale, ma penso sia così un po' per tutti.


Così mi sono detto: ho un iPhone, un terminale (definirlo telefono sarebbe solo una peculiarità di poco conto) capace di fare fotografie e di modificarle, migliorarle, "Lokizzarle" (a questo punto, di me potrei farne un brand) a mio piacimento... Me li faccio da solo!
E così, dopo tre anni che possiedo tale gioiellino, mi sono accorto di avere, via via che scattavo foto, collezionato una serie di lavoretti niente male!
Modi lokiani di vedere il mondo, con l'applicazione della atmosfera giusta che contraddistingue un po' la mia personalità in inconstante oscillazione tra depressione e stati euforici non giustificabili (chi, all'infuori di me, va in tilt per la cucina cinese...? E chi farebbe i salti mortali per un portabiscotto da mug?)
Beh, ho deciso di raccogliere tutti questi lavori, alcuni dei quali già presentati su questo blog. Vi saranno forse sfuggiti i miei svolazzi di calligrafia, ma soprattutto quella coppia di mani maschili anellate con la quale, indirettamente, ho voluto annunciare al mondo virtuale di voi amici che mi seguite l'intenzione mia e di Stefano di porre un sigillo, un segno di manifestazione del nostro amore e del reciproco impegno a costruire un futuro insieme. Il tutto in una luce quasi cinematografica, come un frame di un film di Almodòvar.
Ma non mi accontento della semplice raccolta. Sono allo studio di una composizione che rimanga e che attiri l'attenzione di tutti in modo tangibile. Chissà che a qualcuno piaccia, magari lo compri e si perda, nel guardarlo, sul pensiero del filo conduttore che ha portato a quella curiosa successione di immagini...
Ambizioso. Megalomane. Vanitoso. Presuntuoso. Si, questa volta mi permetto di farlo. Ho voglia di imprimere artisticamente questi frame della mia vita.
E... si. Ci metto la faccia...
Chissà che un giorno la metta anche qui... Dal 2007, anno in cui ho cominciato a scrivere qui, non mi sono mai esposto, se non con un fumetto (eh... ho fatto uno sforzo, dai). Ma, come disse Mina una volta, in risposta ad una domanda su "se desiderasse nuovamente tornare in pubblico", vi dico: è tanto bello cambiare...
Lei lo fece? No. Io?
Se avrà veramente senso farlo... No, scherzo, in realtà la decisione è già stata presa in un attimo di estasi mistica, mentre sorseggiavo un delizioso frappé alla menta gentilmente offerto da Za', fatto col "Cappuccinatore", strumento che ho imparato a non far mancare mai in cucina e che temo mi seguirà fino alla fine dei miei giorni: ad ispirazione dei messaggi della Madonna di Medjugorje, che afferma che l'arrivo del signore avverrà quando termineranno le sue apparizioni, quando comparirò io, sarà segno che il mio blog sarà giunto all'ultima pagina.


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Location:Lungomare Giuseppe Canepa,Genova,Italia

giovedì 11 agosto 2011

Tracce di Ricordi Perduti

Quei passi risuonano per tutto l'hangar. Qualcuno sta facendo il suo ultimo giro di ricognizione. Essere ultimo, a volte, è quasi un onore. Si è quello che può gettare un ultimo sguardo su ciò che sta lasciando dietro di se, dietro quella porta, quel cancello da cui sono passate persone, storie, successi ed una grande varietà di idee creative, arte e tecnologia.
Il mondo è cambiato e quest'arte è evoluta un po' troppo velocemente per loro.
Tutto è spento. La luce filtra da piccoli lucernari posti in alto. Qui si è quasi sempre lavorato con luce artificiale, ma ora l'elettricità è già staccata. Cosa ne sarà di quei pannelli? Molte persone vi hanno dedicato tempo e maestria. La cellulosa che le ha impresse resisterà al tempo? Che fine faranno tutte quelle bobine in magazzino? E queste cineprese? Chi mai le vorrebbe ora che è giunto l'avvento del sonoro...



Quei passi continuano a risuonare... Il mondo è cambiato, ora c'è una persona che promette di rendere grande il nostro paese, ma ha idee un po' spaventose e le sue visioni sono più vecchie ed anacronistiche di quel che si faceva qui.
Quei passi risuonano ancora ed il loro eco rimbalza su quelle pareti spoglie, in mezzo a quelle attrezzature ormai da collezionista che prima o poi verranno depredate da sciacalli o quantomeno dall'erosione del tempo, tiranno della memoria. Echi che si moltiplicano e riportano in vita passi, fruscii e voci concitate, prese a dare indicazioni. Poco più in la, dove ci sono quegli specchi, qualcuno dipingeva caratteri sul viso delle dive del momento, caratteri espressi solo con la gestualità e lo sguardo. Arte. Arte che si è persa. Arte che era al culmine della sua vera natura e bellezza proprio perché allora era nuova e ricca di entusiasmo ed iniziativa.
Ma quei passi risuonano nel vuoto e nel silenzio imperterriti. Ci ricordano che era un arte senza voce, silenziosa... E, nello stesso silenzio che la contraddistingueva, ora se ne va, in una ultima scena decadente degna del miglior film muto drammatico.
Un pezzo di storia si è fatto qui.
Riapro gli occhi, il silenzio è rotto. Bambini urlano e giocano in mezzo al verde, sotto gli occhi vigili ma tranquilli delle mamme: non possono allontanarsi, i cancelli sono chiusi ed i muri di cinta abbastanza alti. È una fortuna avere a disposizione uno spazio verde così bello.
Ma chi si ferma veramente di fronte all'ingresso di questo giardino per chiedersi "cosa c'era qui prima"?
Oggi del passato non resiste che quell'ingresso, quelle due parole sbiadite in caratteri liberty. Il tempo e gli eventi sono stati molto crudeli. Non un ricordo, non un documento, una foto... Non abbiamo più nulla. Solo una memoria sbiadita, un un muro, una scritta e quattro capitelli. E solo chi veramente si sofferma a chiudere gli occhi un attimo può veramente immaginare cosa c'era di più. Ripartendo a ritroso, da quei passi che riecheggiano nel teatro di posa, buio, deserto, sotto quei fari spenti, dietro a quelle scenografie impolverate, sopra quelle bobine abbandonate in un angolo... Negli occhi di colui che si guarda attorno stringendo con malinconia quella chiave su cui è impressa, invisibile, quella famosa parola a conclusione dei film: fine.


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Location:Via Don Monzoni,Arenzano,Italia

giovedì 4 agosto 2011

Marketing Ecologicamente Avanzato




Corso di Porta Ticinese, Milano.
Nulla da eccepire, la campagna ha sicuramente un impatto positivo sotto tutti gli aspetti: novità, ecosostenibilità, ordine e decoro urbano, efficacia... Se solo i disegni ed i caratteri in rilievo fossero stati fatti con piante con fiori colorati, sarebbe stato sicuramente anche più leggibile.
Ecco cosa succede nelle metropoli: sempre qualcosa che non manca mai di stupire... Ed io, di fronte a ciò, non posso che dire "ooh bej!", come un bimbo della vecchia Milano faceva di fronte ai banchetti di balocchi e dolciumi all'omonima fiera ambrosiana.
Sapete che vi dico? Secondo me Milano non ha per niente perso il suo vero carattere!


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lunedì 1 agosto 2011

La Camera Oscura

L'uomo spesso costruisce inconsciamente meraviglie talmente discrete che quasi sempre sono destinate a rimanere sconosciute.
Il Canton Ticino è bello. È la terrazza soleggiata della Svizzera. Bellinzona mi ha colpito particolarmente. Dopo una settimana passata tra la Baviera ed il Baden Wuttenberg, alla scoperta dei loro castelli medievali, ma solo nello stile in quanto tutti di recente costruzione, eccezion fatta per il Nymphenburg, finalmente, passando per Bellinzona, ho goduto la vista della bellezza di ben tre castelli veramente di origini medievali! Castel Grande, Castello di Montebello e Castello di Sassocorbaro.
Castel Grande, in particolare, ha conservato un percorso che dalla fortezza, arroccata sulla roccia sovrastante il capoluogo ticinese, si allunga fino alla valle, nel centro della cittadina. È la muraglia, come quella cinese, ma più piccola e senza salsa di soja. In verità non c'è nemmeno il cioccolato, ma si fregia di uno splendido tappeto verde sul percorso superiore delle vedette, e di fango, buio ed umido, nel tunnel che attraversa l'intera cinta muraria. La fortuna, o bravura se si vuole, è uscire da questo tunnel con le scarpe pulite. Io ho "sverginato" il mio nuovissimo paio di Etnies bianche, gialle e nere. Era l'unico tratto veramente buio di tutto il percorso. Ad un passo dall'uscita dalla quale, essendo in ombra, entrava ben poca luce. Il resto del percorso era illuminato soltanto da una fila ben intervallata di feritoie...


Sono proprio queste feritoie, la meraviglia inconsciamente creata dall'architetto medievale che progettò il castello. Semplici feritoie, strette, piccole rispetto al tunnel buio. Ben intervallate. Forse non alla giusta distanza dalla parete di fronte, ma ugualmente curiose! Feritoie dove la luce entra pochi raggi alla volta, come una rigida selezione all'ingresso di un locale esclusivo. Il passe-partout per accedere alla meraviglia è la mente curiosa ed osservatrice.
E... No, non ci sono vetrate, ma solo umile pietra grigia.


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Location:Piazza Paolo S. Rodocanachi,Arenzano,Italia

La Detroit dei Blog

  Si, lo so, non ci sono mai. E quindi mi perdo anche gli aggiornamenti dei miei amici blogger.
Ad esempio qualcuno ha cambiato indirizzo, ma non scrive più da febbraio dell’anno scorso. Altri ormai hanno cancellato il loro blog o lo hanno abbandonato definitivamente, con un ultimo post di addio.
  Qualcuno, addirittura, ha prima svuotato interamente il suo spazio. Come una persona che ha deciso di partire ed abbandonare letteralmente un determinato luogo.
  Un binario abbandonato per percorsi o mezzi più veloci ed efficienti, mentre noi, pochi, siamo ancora qui, senza elettricità, ma con la nostra locomotiva a Diesel che rimiriamo ogni qual volta passiamo di qui, un paesaggio sempre più dimenticato e segreto. DSC02007
Il mondo dei blog ultimamente subisce un effetto simile a Detroit. Dopo la crisi, ecco un lento e graduale abbandono della città (dei Blog).

Qualcuno resiste ancora. Sono coloro che non badano tanto al contenuto personale quanto ad un certo carattere riempitivo dei loro post.
  Io per primo mi ci metto in mezzo. All’inizio questo blog aveva a che fare con un isterico ragazzetto in fregola, simpatico e sempre sorridente. Col tempo noto di essere cambiato. Sono più sereno, più posato… ho preso quattro chili…
  La verità, però, è che mantengo la mia allegria nella vita quotidiana, ma avendo assolto da tempo quello che speravo, ossia trovare l’amore, questo blog ha perso in un certo senso il suo obbiettivo: tracciare come un diario di bordo la mia ricerca.
  Ora è tempo di dare una svolta. Ci sono aspetti della vita quotidiana che esulano dalla centralità della mia persona per puntare a quelle cose che molti miei amici chiamano “un modo Lokiano di guardare il mondo”.

Insomma, il mio blog c’è, è vivo, anche se un poco assopito. Ognitanto passo qui a fare la polvere, a rileggere il mio percorso, a ridere come uno scemo delle mie battute. MA……

E’ ora di risvegliarlo un po’ con una sferzata di novità!!!! ^_^ (e soprattutto di mettersi a dieta, anche se l’estate è ormai agli sgoccioli, con sport e un po’ più di palestra!)

lunedì 4 luglio 2011

A River

Il ricordo di quel giorno in via San Vincenzo, a Genova, è ancora impresso nella mia mente con colori così vividi da non sembrare nemmeno una proiezione di una pellicola cinematografica d'autore.
Camminavamo fianco a fianco, quando lui (il mio ragazzo) mi disse di avere accettato il posto di lavoro in Svizzera.
"Bene", fu la mia risposta, mentre un tonfo al cuore mi colpì come un vuoto d'aria in aereo. Lui mi si parò davanti e mi fermò dicendomi "non piangere Lupacchiotto che piango anche io". Non piansi, anche se mi ci vollero cinque minuti buoni di decantazione per assorbire il colpo. Tutta quella serenità conquistata, tutti quei bei momenti passati assieme, sembravano destinati ad un finale freddo, senza senso.
Fui io stesso, in prima persona, a sostenere la sua candidatura all'estero. Quindi era anche una cosa che ero disposto ad accettare per il suo bene, la sua carriera, la sua soddisfazione personale. "Prima di tutto lui deve essere felice" mi dissi ascoltando le sue intenzioni quando cominciò a parlarmi di questa possibilità.
A seguito di quell'exploit però, ci dissimo che avremmo continuato a frequentarci e che avremmo superato ogni difficoltà assieme se l'avessi voluto.
E io lo volli. Lo volli fortemente.
Ecco perchè, a distanza di due anni, quasi 3, siamo ancora assieme. Perchè abbiamo sempre cercato un punto d'accordo anche se questo significava fare delle rinunce, sia da parte mia, sia da parte sua. Perhè se ci tieni ad una persona, veramente, un punto d'incontro si trova sempre. Alla fine è la semplice ricerca di un equilibrio. Un rapporto d'amore è fatto di dare e ricevere e queste due azioni devono essere equilibrate altrimenti il rapporto è instabile e quindi malato.
Quando però si arriva a discussioni così animate, come quelle che trapelano dalle tue parole, caro River, ha poco senso "fare l'amore" se dolorante dei lividi che vi portate appresso. Io non so quanto tu... voi... vi siate sforzati di sanare quelle crepe che si sono create nel vostro rapporto. Confido personalmente che tu ci abbia messo lo stesso impegno che hai impiegato per riassemblare quei pezzetti di carta.
Ormai però è chiaro che dall'altra parte non c'è più voglia di continuare. Lui ha già concluso il rapporto anche se con segnali indiretti, perchè effettivamente certi fatti sono difficili da affrontare e non tutti ne hanno il coraggio.
Adesso è il momento di voltare pagina con altrettanto impegno. farà molto male e tale dolore durerà a lungo. Ma prima o poi passa e sarà sicuramente meglio dei lividi che ora ti affliggono.
Mi dispiace, River.



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Location:Via Stefano Dondero,Genova,Italia

mercoledì 29 giugno 2011

Il Bivio

Ho passato la prima selezione.
Questo è il terzo colloquio intra aziendale che sostengo. E' il primo che mi frutta un buon feedback che mi pone nella rosa dei papabili che hanno superato i colloqui con la manager. Una manager che mi conosce. E che ora mi pone all'attenzione della direttrice del reparto, una persona dipinta come un mostro, molto cazzuta ed esigente.
Ma qui non si tratta di avere destato entusiasmo anche nel mio capo che mi è corso subito incontro per portarmi la buona novella (che mi aspettavo senza sorprese e non per falsa modestia). Si tratta di una occasione che può arricchire il mio curriculum, ma che dall'altra parte mi distoglierebbe dallo studio del tedesco e dalla possibilità, a volte, non repentinamente, di vedermi con Stefano.
Si tratta di continue trasferte: dal martedì al venerdì. Se consideriamo che io e Stefano ci rechiamo a Milano per stare assieme, ogni venerdì, il problema non si porrebbe. Resta fermo che il mio progetto è di trasferirmi tra un anno definitivamente in Svizzera per vivere con lui e costruirmi una nuova vita (quindi anche cercare un nuovo lavoro).
Ho paura. Domani devo dare una conferma se partecipare al prossimo colloquio oppure no. Ho paura di deludere chiunque. Cosa faccio??? Partecipo comunque e se mi dicono "il posto è tuo" rifiuto? Oppure dico da subito che ci ho ripensato?
Confesso che ora ho decisamente un attacco di panico!


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mercoledì 22 giugno 2011

Calligrafia

La nuova casa ogni tanto mi da spunti interessanti per interagire con la calligrafia e la scrittura in genere.
La ricetta è semplice: solitudine, una buona base musicale e gli strumenti essenziali per la calligrafia, pennino, carta e inchiostro.

Dopo varie frasi scorrevoli, da sinistra a destra, mi sono detto: “sono troppo standard”. Visto che bevo fuori dal coro, allora ho pensato di sperimentare qualche intreccio, parole che si fondono e che prestano qualcosa di loro collegandosi come un filo diretto che in fondo è l’intreccio dell’intera frase. Significati, simbolismi, svolazzi e sbavature. Non è semplice, ma procedo con risultati sempre più carini. Il prossimo esperimento, fonderà anche uno sfondo dipinto con qualche pennellata che funga da “la”, da spartito su cui far suonare il pennino.

Ecco qualche estratto di quello che è uscito tra una canzone di Whitney Houston, una di Aretha Franklin e ovviamente la mia voce che improvvisava assoli seguendo in un certo senso il movimento totale che nella mia mente dipingeva le lettere.

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lunedì 13 giugno 2011

La Coppia ed i Suoi Segreti


Ad ogni coppia la sua fede. La maggior parte in oro giallo, ma anche l'oro bianco, quello rosso ed il platino (per i più ricchi) cominciano a diffondersi. Il disegno classico è quello che va per la maggiore. Una bella coppia di fedi tonde, lisce e lucide.
La cosa più interessante però, in questi casi, è quello che si cela all'interno. Tutti cedono alla tentazione di una piccola incisione. Ad esempio con i propri nomi e la data di una ricorrenza importante. Oppure una dedica particolare. O ancora un simbolo astruso.


In questa particolare occasione che condivido con voi e in previsione delle nozze di mio fratello (sarò testimone e non ho ancora trovato il vestito), porgo un invito a svelare questo piccolo segreto che celiamo nelle nostre fedi (se lo abbiamo).

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Location:Via Felicina,Arenzano,Italia

martedì 26 aprile 2011

Trasloco Malinconico

"- Lo sai..?
Io - No. Che cosa?
- Allora non te lo hanno ancora detto... Allora non ti anticipo niente...
Io - bah... Finora mi hanno detto che ho un bel culo... A qualcuno piace affondare il naso sotto le mie ascelle mentre lavoro... Aspetterò."

Giornata full immertion dedicata al trasloco. Ci siamo quasi: mancano solo i letti e l'attacco della cucina al gas, ma direi che domani si potrà dormire già nella casa nuova.
In questo momento sono sdraiato nel letto (vestito: fa fresco ed in lontananza sta annunciandosi un forte temporale) che è l'unica cosa rimasta nella mia stanza. Lascio alle spalle dieci anni della mia vita trascorsa: gli anni del liceo, i libri su cui faticavo a studiare, io e la mia migliore amica che cantavamo insieme e ci raccontavamo i fatti nostri mentre lei mi indicava cosa indossare per uscire; i miei primi progetti di interior design, i primi lavori di grafica web (esperimenti personali a parte un sito che ho costruito su commissione e per il quale mi sono fatto pagare - poco a detta di un professionista);
Il miei stanchi ritorni a casa dalle mie precedenti professioni: bagnino (6 stagioni, la serie più lunga); cameriere e barista (stagioni alterne a parte il 2007 e 2008 quando ero in campeggio col chiosco di mamma); operaio in una fabbrica di vernici (non era granché: serie chiusa dopo due mesi), ed i primi due anni nella mia attuale azienda.
Ho meditato molto in questa stanza. Ho cantato molto. Ho ballato altrettanto. Mi sono anche dedicato molte volte a certi solitari... (va beh, scontato). Ho fatto l'amore con il mio primo ragazzo e poi con il mio attuale ragazzo.
Ho chiuso tanti capitoli della mia vita per intraprenderne di nuovi. L'immobilità è una caratteristica che non mi appartiene. E penso che non mi apparterrà mai. Devo sempre fare qualcosa, ho sempre cambiato direzione a seconda degli eventi; mi sono adattato e mi sono rinnovato come l'Araba Fenice dalle sue ceneri. Ora arriva un altra svolta. Qualcuno lo sa già. Qualcuno lo immagina. Qualcuno se lo chiede. A qualcuno non interessa. Io qui però non mi sento ancora di dirlo perché mi sono detto che non voglio rovinare la sorpresa al malcapitato che si trova qui per caso a leggere le mie riflessioni, così come mi piace tenere sulle spine coloro che invece mi seguono regolarmente (non so chi, ma se ci siete vi ringrazio tanto).

Ps. Ho tutto il cambio nella casa nuova. Grazie al cielo avevo un cambio di intimo e ancora la roba da bagno per lavarmi, anche se, ad essere sincero, dopo lo sgobbare di oggi, avrei voluto sdraiarmi sudato, impolverato e puzzolente.


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venerdì 8 aprile 2011

C'è Di Più

L'Angelo Sexy vede tutto ed ha sotto controllo tutti i dati, ma....
Queste sono le parole chiave delle ricerche che hanno condotto abitualmente al mio blog.
Evidenzio quelle di maggior interesse...

hairy muscle  (a parte qualche foto inserita...)
glutei maschili  (a parte qualche foto inserita...)
angelo sexy 
citazioni sexy  (quando mai ne ho scritte!?!?)
hairy muscles (Qualche foto inserita)
loki angelo 
angelo sexi  (ehm... italiano...?)
leonardo da vinci scrittura
pettorali e addominali (Qualche foto inserita)
foto glutei maschili (Qualche foto inserita)
 
Ma soprattutto... le persone che cercavano solo immagini sexy, si sono accorte che sotto sotto c'è di più...?


Il Lego No

Finalmente la casa nuova comincia a prendere una forma più accettabile. Dall'altra parte ormai è il caos totale: scatoloni, cianfrusaglie da buttare, i miei cappellini personalizzati, libri vecchi, fogli, foglietti, ma no, quello no, il Lego NO! Quello non si butta. Mi rifiuto. Piuttosto lo tengo da parte per i nipotini (quando e se arriveranno), ma il Lego è stato per me, negli anni passati, un importante strumento di creatività.
Siamo a venerdì, oggi mi tocca il turno serale, quindi arriverò tardi a Milano.


Domani però mi aspetta finalmente una bella giornata all'insegna del non-so-cosa che, detto così, sembra presagire una giornata di nullafacenza assoluta, ma in realtà è un girovagare in attesa di qualcosa di curioso.
Non è che non abbia programmi, anzi: spesa per il weekend, palestra/corsa, un salto a trovare la nonna per portargli quei cioccolatini svizzeri che le piacciono tanto, poi liberi fino all'ora di cena quando incontreremo la mia amica "Cucciolotta" che ci deve mostrare.... Ehm, no, questo non ve lo dico ancora, sarà una sorpresa per tutti!
Tra tutte queste cose, prendo il tempo libero che non ho, per aguzzare la vista verso scorci, prospettive e particolari che passano sotto gli occhi di tutti, ma che forse forse riesco a risaltare in un modo tutto mio, un modo "lokiano" di vedere certe immagini urbane.
Non è da tutti assumere certe pose, degne di un'opera di Picasso, per immortalare immagini che non appaiano scontate come le foto di rito di una comitiva giapponese... Pose che non si vedono se non nel risultato della foto scattata.



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Location:Via Spinola di San Pietro,Genova,Italia

mercoledì 6 aprile 2011

Dall'Altra Parte Della Vetrina




Peccato però che stessero guardando una vetrina vuota... Mi sarei aspettato dei modelli veri a cazzeggiarvi dentro, invece...
Corso Buenos Aires, Milano, sabato, negozio Puma.


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mercoledì 23 marzo 2011

Sarà... Pazzo?!?

Sarà che ho preso troppi caffè...
Sarà che stanotte ho dormito poco
Sarà l'ansia di questo periodo
Sarà che il target giornaliero è salito da 10 a 18 e la scadenza è settimana prossima.
Sarà che ho una fame incommensurabile che mi sbranerei il primo che dice "a". Sarà che però non c'è abbastanza maionese per insaporire tutto quanto il malcapitato.


Sarà anche che ho bisogno di svagarmi con una sana (o malsana che dir si voglia) nuotata nella famosa laguna rossa, quella di salsa agrodolce, per poi farsi una doccia di salsa di soja e ritrovarsi magicamente più salati di una multa per divieto di sosta. Ho il cervello in tilt e ancora due ore di lavoro... Datemi un microfono (anzi a casa lo prendo) che vi schiaffo un'acappella!
E già che ci sono vi offro una nuova versione del mio delirio: questa volta non è uno scolapasta, ma una scodella per gli impasti delle torte.
Si, nascondo la mia testa ficcandola nei posti più improbabili, come per nascondersi, o meglio rifugiarsi dalla realtà.
Non prendetemi per pazzo, se non faccio così, faccio a pezzi camera mia. In vista del trasloco è meglio non moltiplicare i pezzi da spostare (perché nel mio delirio agrodolce mantengo sempre un minimo di praticità... Sarà colpa del sushi...?).



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sabato 5 marzo 2011

Come Sto...?

Periodo stressante. Devo sdrammatizzare e scatenare un po' la mia esuberanza. Eccovi a sorpresa Loki in versione "elmetto Guzzini"



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Location:Corso di Porta Ticinese,Milano,Italia

mercoledì 2 marzo 2011

Delirando Nella Polvere


Il trasloco imminente, mi sta letterlamente mandando in fumo il cervello. Non c'è un posto che senta mio, ma ho paura di lasciare quello che ho. Provo sgomento al semplice liberarmi di una maglietta fastidiosa ed impolverata che non metto più da anni e che lentamente si sgretola nel più recondito angolo buio dell'armadio.

E' questione di non so quanto, perchè mi appresti a mollare tutto definitivamente per fuggire in Svizzera. Quando però non lo so. Ed è angosciante questo. Perchè mi sento una spada di Damocle puntata sulla testa: o rischio di perdere i miei amici e ciò che faticosamente ho ricostruito in questi anni oppure rischio di perdere la persona che amo. Per ogni cosa c'è un prezzo da pagare ed un timer il cui tempo è oscurato da un velo, quello della mia paura e, vi giuro, ci sto veramente scappando di testa!!! Non ci sono, non ci sono, non vorrei essere mai venuto al mondo, troppo difficile!

Purtroppo ci sono mannaggia! Ed il mondo è fatto per i più forti quindi non bisogna mai apparire angosciati, impauriti, tristi, ma ottimisti, sorridenti per infondere un poco di buono anche a chi non ci riesce. "Tutto bene", anche se non è vero. Alla fine finisci per crederci finchè non ti crolla addosso il mondo. Il salto nel buio o le certezze con un vuoto incolmabile? Quindi sorrido, ho sempre il sorriso, solo chi sa interpretare gli sguradi può capire, ma non siamo tutti così esperti, quindi tiro avanti.
"It seems that I still have a tear to shed", come canta la Sposa Cadavere. Non è Same Script, Different Cast, bensì Different script, Same dialogue (or monologue if you think it sounds better). Ma cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia e io sono al punto di partenza.

Non ho interrotto il lavoro di svuotamento armadio per sfogare quelle lacrime che stanno li li, e che non riescono ad uscire perchè non so, forse perchè alla fine sono solo uno che sta meglio di altri. C'è di peggio infatti.
Il motivo di questo post è perchè tempo fa avevo reperito dei vecchi floppy che mi hanno riportato alla memoria vecchi sogni che feci e che al tempo decisi di trascrivere (anni fa avevo molto tempo da perdere). Ebbene in questi floppy c'erano alcuni files che non ero riuscito ad aprire semplicemente perchè il tempo aveva cancellato le password dalla mia memoria labile. Ecco che in mezzo a chincaglierie inutili spunta un piccolo foglietto staccato da un vecchio calendario: le passwords!
Peccato che quella di "Biografie" non mi serva più. Il file non è nel backup che feci. Un file perso, come tanti pezzettini della mia memoria, come quegli incontri fugaci che feci all'inizio della mia "carriera" di blogger, gente di cui mi rimangono solo pochi frame nella mente. Gente sicuramente che non è stata importante e che neanche citai in queste pagine.

La polvere si è posata ed io ho smesso di starnutire e tirare su col naso, odio il naso che cola e chi conosce i miei raffreddori lo sa. Mi sento più calmo. Fumerei una sigaretta, ma ho fatto una promessa a me stesso; basta fumo. Da Ottobre dell'anno scorso non tocco più una sigaretta, Devo dimostrare prima di tutto a me stesso che so essere coerente.

Mi sono candidato per un altro job posting intraziendale a Milano. L'ho fatto senza pensarci, l'ho fatto d'istinto anche se cercavano un laureato. Dal momento che mi hanno convocato per Venerdì mattina e che il mio curriculum arriva a Milano prima della convocazione, penso che sappiano già tutto di me. Ci faremo tutti una bella chiacchierata e staremo a vedere cosa ne pensano. Confido che sappiano quello che fanno perchè io lavorativamente so cosa faccio, ma la mia vita mi sfugge di mano. Se devo diventare pazzo o avere un esaurimento nervoso spero di farlo vicino ad una buona clinica!
(sto esagerando... non ho mai avuto esaurimenti in periodi peggiori, non mi ricordo quali furono, ma sicuramente ce ne
son stati)
No, non ci siamo. Loki non è tutto qui, non è tutto questo. C'è di più. Cosa? Non lo so, o non ricordo...

Il mio migliore amico ha fatto, una volta, un sogno strano. Sebbene forse non se ne ricordi, io ricordo bene la frase che scaturì da quel tizio funk che sognava: "La fine dell'orizzonte è dietro di noi e ci segue sempre". Ci portiamo sempre dietro un bagaglio, un ricordo che ci ha segnato, una ferita, ma le porte non si chiudono, come avanzi puoi sempre retrocedere, girare a destra e poi a sinistra, salire e poi scendere, quando le vertigini ti soprassalgono. Se ti guardi indietro puoi vedere la strada fatta. Alla fine, se ti allontani dalla terra, l'orizzonte si allarga e puoi avere una visione di insieme. Tutto si fa piccolo e tutto si fonde assumendo un significato che per noi ora è inconcepibile, ma che potremmo goderci un giorno quando qualcuno che non vediamo da tempo, a sopresa o dopo una lunga attesa, ci verrà incontro sorridendo e tendendoci la mano dicendoci "va tutto bene, andiamo!". Sarà quello il momento giusto: non ho il coraggio e mai penserò di interrompere il cammino per guardare dall'alto qualcosa di incompiuto.
"Passa per il Buio, senza paura" cantano in quella canzone brasiliana.
Ora penso, penso a chi amo, al mio ragazzo. Quando penso a lui sorrido, e mi commuovo.
Ok, scusatemi per questo delirio, penso che sia stato l'effetto della polvere sollevata in camera, sono sempre stato allergico alla polvere, mi fa proprio male... Bon, ora è tempo di disperarsi perchè tutta questa montagna di roba che campeggia a terra e sul letto, non so come raccoglierla ordinatamente per andarla a buttare. Non è il caso di farla revisionare da mia madre per vedere se lei vuole tenere qualcosa? Naaaaaaaaaaa! Buttare!


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Location:Autostrada dei Fiori,Arenzano,Italia

domenica 13 febbraio 2011

Insoliti Scorci Urbani

Dribblando eiezioni canine, Milano è una città per la quale è spontaneo puntare il naso insù. Non è però una regola che vale ovunque... Spesso le cose più belle sono nascoste in basso. Ecco che ci perdiamo particolari come gli atrii dei palazzi, veri e propri esercizi di design monumentale e di rappresentanza. Non vanno dimenticati i cortili ed i cimeli misteriosi che si possono scorgere dietro i muri dei giardini dei quartieri alti.


La zona però che comprende Vittor Pisani e Turati è un colpo d'occhio che vale tutte le sfaccettature possibili della prospettiva. E nonostante quel che si pensi, il fulcro di siffatta arte urbanistica non è il "Pirellone", ma qualcosa di poco precedente: Torre Breda.


"Il Grattacielo di Milano" è perfetto da qualsiasi scorcio spuntino le sue antenne.
Come ai piedi della lanterna genovese, non è raro vagare per i portici affrontando una brezza che purtroppo non ha nulla di marino, ma sa comunque di energia e di quel soffio vitale che contraddistingue una città in continua evoluzione.


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Location:Via Filippo Baldinucci,Milano,Italia

giovedì 13 gennaio 2011

Perso Nella Neve

A volte ci tornano alla mente scene già vissute. Può trattarsi di cose reali oppure di sogni.
Un sogno ricorrente che facevo mi vedeva correre su di una distesa innevata in lieve pendenza. Ad un certo punto spiccavo un salto e cominciavo a planare ad un metro circa da terra. Piano piano, poi, perdevo quota finendo a terra, seppur dolcemente. Il sogno continuava così: corri, salta, plana, atterra.
Torna in mente però anche una foto: un bambino sul podio che mostra la sua medaglia di secondo posto mentre una bambina lo abbraccia e gli da un bacio sulla guancia. Quel bambino aveva vinto in una competizione di sci con la sua classe. Quel bambino ero io, almeno più di 15 anni fa.
Non ho più indossato un paio di sci. Non ho più visto, se non di sfuggita o in cartolina, un impianto di sci. Non ho più praticato quello sport fino a ieri.
Il periodo di capodanno passato in Svizzera mi ha dato l'opportunità di stare un po' in mezzo alla mia materia preferita: la neve. Una provvidenziale gita ad Einsiedeln, sui percorsi a piedi che si snodano tra le piste da sci di questa piccola località, mi ha riacceso una sana voglia sportiva.
È bastata la voglia ed una adeguata organizzazione. Così ieri, accompagnato da Za' siamo giunti sulle piste di Prato Nevoso.
Da principio la buona intenzione di assumere un maestro per rinfrescare la memoria c'era... Svanì subito quando capimmo che sarebbe stato caro.
Così, armati di skipass, abbiamo preso la seggiovia. Giunti in cima, ci si presentò da subito una situazione quasi imbarazzante.
Non mi aspettavo una pendenza così forte. Per chissà quale caso del destino credevo di ricordare che le piste cominciano con una pendenza lieve.
La prima discesa mi ha procurato tre cadute, per fortuna senza traumi (a parte le brutte figure). Successivamente ho sentito che stavo riprendendo seppur in modo stentato il ritmo giusto. Avevo cominciato ad andare più veloce, giungevo a valle prima di Za' ed ero pimpante. Poi... Poi è scattato qualcosa. La consapevolezza di essere piuttosto inadeguato come livello, e l'aumento della frequentazione in pista, mi ha scatenanto timore. Ho cominciato a scendere molto piano, cercando di continuo le fasce della pista meno bazzicate dalle persone (soprattutto dai bambini delle scuole di sci). Stavolta era Za' ad aspettarmi all'arrivo.
Giungono le 16:45. Ci è concessa l'ultima salita, quando ormai sentivo di essere piuttosto provato dalla giornata. Quando Za', irritato, mi riferisce un commento poco carino da parte dell'addetto alla seggiovia. Un commento ovviamente poco carino nei confronti di un ragazzo gay. L'ultima discesa è stata un inferno. La pista era vuota, ed io ero solo ad affrontare una discesa la cui neve si faceva sempre più ghiacciata a causa del sole ormai tramontato ed i miei pensieri su quanto la il paese sia così arretrato in fatto di cultura e umanità.
Un ritorno sugli sci finito in modo deludente. Soprattutto considerando di non essere per niente soddisfatto delle mie performance.



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Location:Autostrada dei Fiori,Arenzano,Italia