lunedì 22 agosto 2011

Sprazzi Artistici Lokiani

Diciamocela tutta: gli sfondi commerciali per iPhone sono sempre uguali, privi di personalità, e troppo inflazionati. Non ho mai trovato nulla che mi rispecchiasse veramente. Non un qualcosa di Lokiano, di speciale, ma penso sia così un po' per tutti.


Così mi sono detto: ho un iPhone, un terminale (definirlo telefono sarebbe solo una peculiarità di poco conto) capace di fare fotografie e di modificarle, migliorarle, "Lokizzarle" (a questo punto, di me potrei farne un brand) a mio piacimento... Me li faccio da solo!
E così, dopo tre anni che possiedo tale gioiellino, mi sono accorto di avere, via via che scattavo foto, collezionato una serie di lavoretti niente male!
Modi lokiani di vedere il mondo, con l'applicazione della atmosfera giusta che contraddistingue un po' la mia personalità in inconstante oscillazione tra depressione e stati euforici non giustificabili (chi, all'infuori di me, va in tilt per la cucina cinese...? E chi farebbe i salti mortali per un portabiscotto da mug?)
Beh, ho deciso di raccogliere tutti questi lavori, alcuni dei quali già presentati su questo blog. Vi saranno forse sfuggiti i miei svolazzi di calligrafia, ma soprattutto quella coppia di mani maschili anellate con la quale, indirettamente, ho voluto annunciare al mondo virtuale di voi amici che mi seguite l'intenzione mia e di Stefano di porre un sigillo, un segno di manifestazione del nostro amore e del reciproco impegno a costruire un futuro insieme. Il tutto in una luce quasi cinematografica, come un frame di un film di Almodòvar.
Ma non mi accontento della semplice raccolta. Sono allo studio di una composizione che rimanga e che attiri l'attenzione di tutti in modo tangibile. Chissà che a qualcuno piaccia, magari lo compri e si perda, nel guardarlo, sul pensiero del filo conduttore che ha portato a quella curiosa successione di immagini...
Ambizioso. Megalomane. Vanitoso. Presuntuoso. Si, questa volta mi permetto di farlo. Ho voglia di imprimere artisticamente questi frame della mia vita.
E... si. Ci metto la faccia...
Chissà che un giorno la metta anche qui... Dal 2007, anno in cui ho cominciato a scrivere qui, non mi sono mai esposto, se non con un fumetto (eh... ho fatto uno sforzo, dai). Ma, come disse Mina una volta, in risposta ad una domanda su "se desiderasse nuovamente tornare in pubblico", vi dico: è tanto bello cambiare...
Lei lo fece? No. Io?
Se avrà veramente senso farlo... No, scherzo, in realtà la decisione è già stata presa in un attimo di estasi mistica, mentre sorseggiavo un delizioso frappé alla menta gentilmente offerto da Za', fatto col "Cappuccinatore", strumento che ho imparato a non far mancare mai in cucina e che temo mi seguirà fino alla fine dei miei giorni: ad ispirazione dei messaggi della Madonna di Medjugorje, che afferma che l'arrivo del signore avverrà quando termineranno le sue apparizioni, quando comparirò io, sarà segno che il mio blog sarà giunto all'ultima pagina.


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Location:Lungomare Giuseppe Canepa,Genova,Italia

giovedì 11 agosto 2011

Tracce di Ricordi Perduti

Quei passi risuonano per tutto l'hangar. Qualcuno sta facendo il suo ultimo giro di ricognizione. Essere ultimo, a volte, è quasi un onore. Si è quello che può gettare un ultimo sguardo su ciò che sta lasciando dietro di se, dietro quella porta, quel cancello da cui sono passate persone, storie, successi ed una grande varietà di idee creative, arte e tecnologia.
Il mondo è cambiato e quest'arte è evoluta un po' troppo velocemente per loro.
Tutto è spento. La luce filtra da piccoli lucernari posti in alto. Qui si è quasi sempre lavorato con luce artificiale, ma ora l'elettricità è già staccata. Cosa ne sarà di quei pannelli? Molte persone vi hanno dedicato tempo e maestria. La cellulosa che le ha impresse resisterà al tempo? Che fine faranno tutte quelle bobine in magazzino? E queste cineprese? Chi mai le vorrebbe ora che è giunto l'avvento del sonoro...



Quei passi continuano a risuonare... Il mondo è cambiato, ora c'è una persona che promette di rendere grande il nostro paese, ma ha idee un po' spaventose e le sue visioni sono più vecchie ed anacronistiche di quel che si faceva qui.
Quei passi risuonano ancora ed il loro eco rimbalza su quelle pareti spoglie, in mezzo a quelle attrezzature ormai da collezionista che prima o poi verranno depredate da sciacalli o quantomeno dall'erosione del tempo, tiranno della memoria. Echi che si moltiplicano e riportano in vita passi, fruscii e voci concitate, prese a dare indicazioni. Poco più in la, dove ci sono quegli specchi, qualcuno dipingeva caratteri sul viso delle dive del momento, caratteri espressi solo con la gestualità e lo sguardo. Arte. Arte che si è persa. Arte che era al culmine della sua vera natura e bellezza proprio perché allora era nuova e ricca di entusiasmo ed iniziativa.
Ma quei passi risuonano nel vuoto e nel silenzio imperterriti. Ci ricordano che era un arte senza voce, silenziosa... E, nello stesso silenzio che la contraddistingueva, ora se ne va, in una ultima scena decadente degna del miglior film muto drammatico.
Un pezzo di storia si è fatto qui.
Riapro gli occhi, il silenzio è rotto. Bambini urlano e giocano in mezzo al verde, sotto gli occhi vigili ma tranquilli delle mamme: non possono allontanarsi, i cancelli sono chiusi ed i muri di cinta abbastanza alti. È una fortuna avere a disposizione uno spazio verde così bello.
Ma chi si ferma veramente di fronte all'ingresso di questo giardino per chiedersi "cosa c'era qui prima"?
Oggi del passato non resiste che quell'ingresso, quelle due parole sbiadite in caratteri liberty. Il tempo e gli eventi sono stati molto crudeli. Non un ricordo, non un documento, una foto... Non abbiamo più nulla. Solo una memoria sbiadita, un un muro, una scritta e quattro capitelli. E solo chi veramente si sofferma a chiudere gli occhi un attimo può veramente immaginare cosa c'era di più. Ripartendo a ritroso, da quei passi che riecheggiano nel teatro di posa, buio, deserto, sotto quei fari spenti, dietro a quelle scenografie impolverate, sopra quelle bobine abbandonate in un angolo... Negli occhi di colui che si guarda attorno stringendo con malinconia quella chiave su cui è impressa, invisibile, quella famosa parola a conclusione dei film: fine.


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Location:Via Don Monzoni,Arenzano,Italia

giovedì 4 agosto 2011

Marketing Ecologicamente Avanzato




Corso di Porta Ticinese, Milano.
Nulla da eccepire, la campagna ha sicuramente un impatto positivo sotto tutti gli aspetti: novità, ecosostenibilità, ordine e decoro urbano, efficacia... Se solo i disegni ed i caratteri in rilievo fossero stati fatti con piante con fiori colorati, sarebbe stato sicuramente anche più leggibile.
Ecco cosa succede nelle metropoli: sempre qualcosa che non manca mai di stupire... Ed io, di fronte a ciò, non posso che dire "ooh bej!", come un bimbo della vecchia Milano faceva di fronte ai banchetti di balocchi e dolciumi all'omonima fiera ambrosiana.
Sapete che vi dico? Secondo me Milano non ha per niente perso il suo vero carattere!


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lunedì 1 agosto 2011

La Camera Oscura

L'uomo spesso costruisce inconsciamente meraviglie talmente discrete che quasi sempre sono destinate a rimanere sconosciute.
Il Canton Ticino è bello. È la terrazza soleggiata della Svizzera. Bellinzona mi ha colpito particolarmente. Dopo una settimana passata tra la Baviera ed il Baden Wuttenberg, alla scoperta dei loro castelli medievali, ma solo nello stile in quanto tutti di recente costruzione, eccezion fatta per il Nymphenburg, finalmente, passando per Bellinzona, ho goduto la vista della bellezza di ben tre castelli veramente di origini medievali! Castel Grande, Castello di Montebello e Castello di Sassocorbaro.
Castel Grande, in particolare, ha conservato un percorso che dalla fortezza, arroccata sulla roccia sovrastante il capoluogo ticinese, si allunga fino alla valle, nel centro della cittadina. È la muraglia, come quella cinese, ma più piccola e senza salsa di soja. In verità non c'è nemmeno il cioccolato, ma si fregia di uno splendido tappeto verde sul percorso superiore delle vedette, e di fango, buio ed umido, nel tunnel che attraversa l'intera cinta muraria. La fortuna, o bravura se si vuole, è uscire da questo tunnel con le scarpe pulite. Io ho "sverginato" il mio nuovissimo paio di Etnies bianche, gialle e nere. Era l'unico tratto veramente buio di tutto il percorso. Ad un passo dall'uscita dalla quale, essendo in ombra, entrava ben poca luce. Il resto del percorso era illuminato soltanto da una fila ben intervallata di feritoie...


Sono proprio queste feritoie, la meraviglia inconsciamente creata dall'architetto medievale che progettò il castello. Semplici feritoie, strette, piccole rispetto al tunnel buio. Ben intervallate. Forse non alla giusta distanza dalla parete di fronte, ma ugualmente curiose! Feritoie dove la luce entra pochi raggi alla volta, come una rigida selezione all'ingresso di un locale esclusivo. Il passe-partout per accedere alla meraviglia è la mente curiosa ed osservatrice.
E... No, non ci sono vetrate, ma solo umile pietra grigia.


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Location:Piazza Paolo S. Rodocanachi,Arenzano,Italia

La Detroit dei Blog

  Si, lo so, non ci sono mai. E quindi mi perdo anche gli aggiornamenti dei miei amici blogger.
Ad esempio qualcuno ha cambiato indirizzo, ma non scrive più da febbraio dell’anno scorso. Altri ormai hanno cancellato il loro blog o lo hanno abbandonato definitivamente, con un ultimo post di addio.
  Qualcuno, addirittura, ha prima svuotato interamente il suo spazio. Come una persona che ha deciso di partire ed abbandonare letteralmente un determinato luogo.
  Un binario abbandonato per percorsi o mezzi più veloci ed efficienti, mentre noi, pochi, siamo ancora qui, senza elettricità, ma con la nostra locomotiva a Diesel che rimiriamo ogni qual volta passiamo di qui, un paesaggio sempre più dimenticato e segreto. DSC02007
Il mondo dei blog ultimamente subisce un effetto simile a Detroit. Dopo la crisi, ecco un lento e graduale abbandono della città (dei Blog).

Qualcuno resiste ancora. Sono coloro che non badano tanto al contenuto personale quanto ad un certo carattere riempitivo dei loro post.
  Io per primo mi ci metto in mezzo. All’inizio questo blog aveva a che fare con un isterico ragazzetto in fregola, simpatico e sempre sorridente. Col tempo noto di essere cambiato. Sono più sereno, più posato… ho preso quattro chili…
  La verità, però, è che mantengo la mia allegria nella vita quotidiana, ma avendo assolto da tempo quello che speravo, ossia trovare l’amore, questo blog ha perso in un certo senso il suo obbiettivo: tracciare come un diario di bordo la mia ricerca.
  Ora è tempo di dare una svolta. Ci sono aspetti della vita quotidiana che esulano dalla centralità della mia persona per puntare a quelle cose che molti miei amici chiamano “un modo Lokiano di guardare il mondo”.

Insomma, il mio blog c’è, è vivo, anche se un poco assopito. Ognitanto passo qui a fare la polvere, a rileggere il mio percorso, a ridere come uno scemo delle mie battute. MA……

E’ ora di risvegliarlo un po’ con una sferzata di novità!!!! ^_^ (e soprattutto di mettersi a dieta, anche se l’estate è ormai agli sgoccioli, con sport e un po’ più di palestra!)