venerdì 5 novembre 2010

Pensieri Felici Tra Le Olive E Le Alici




Ultimamente faccio passare un po' troppo tempo tra un post e l'altro. Mi ci dedico poco... Uno dei motivi è che ho poco tempo. Un altro è che ho poco da dire. Ma un motivo particolare è anche perché impegno il mio tempo libero nella lettura grazie al kindle.
Eh si, per quanto riguarda l'atto della lettura, io e Stefano abbiamo deciso di abbandonare la carta stampata. E devo dire che mi sento molto soddisfatto.
Per quanto riguarda la mia scrittura invece, rimango affezionato alla carta da lettere, all'inchiostro e ad un nuovo sigillo che Stefano mi ha regalato durante il nostro soggiorno romano. Da ciò e da pensieri fantasiosi sulla nostra vita in la con gli anni, è scaturita una idea epistolare che sto trasportando in forma scritta: "Pensieri Felici Tra Le Olive E Le Alici".
Si tratta di una serie di lettere che improvvisano una esistenza "bucolica" tipicamente ligure e che disquisisce su quello che, secondo il mio pensiero è essenziale al raggiungimento della felicità (come ben sapete non ritengo più importante la felicità rispetto alla serenità).

Parallelamente mi piace, durante i miei weekend milanesi, guardarmi intorno per respirare una atmosfera che si fa sempre più vicina al natale. Saltano all'occhio particolari ed episodi che spesso aprono il cuore e la mente. Altre volte, questi pensieri sono solo stupidate partorite in momenti di ilarità.

Ve ne riporto alcuni:
"Avendo sempre il naso tappato, ogni volta che bacio Stefano è una apnea. E questa apnea si traduce così in un momento idilliaco di sospensione, mentre tutto il mondo che ci circonda ci ruota attorno in una giostra di sagome in continuo movimento, come formiche mai stanche. Il tempo si ferma, il sole illumina solo noi, i rumori spariscono e succedono ad essi i suoni del mare in tempesta, come la passione che il mio ragazzo sa accendermi.
Il respiro si ferma e posso sentire il mio cuore battere d'amore."


"Su di una vecchia carrelli, affollata dalla movida notturna, salta all'occhio un esempio sublime di superamento delle barriere razziali. E accompagnato da una sorda melodia gitana (o country chissà?) penso quanto sia bella questa immagine ambulante tra i vecchi palazzi milanesi! "

"Riccadonna e poveruomo. Riccadonna è un pover uomo e poveruomo è una ricca donna. L'abito non fa il monaco, ma il monaco si fa i novizi."

Pensieri felici tra le olive e le alici.


Il freddo conserva e io sono un conservatore...

"Camminando per la strada buia, sospinto dalla litania di un freddo vento autunnale, mi accingo solitario a seguire quel percorso di vecchi mattoni e acciaio dove un treno mi aspetta per portarmi a casa.
Lascio che sia il vagone a scegliermi. Mi siedo in disparte e rimango passivo nei confronti di ciò che mi circonda. Un ragazzo racconta al telefono di avere trovato lavoro. Una coppia bisbiglia parole dolci... Una ragazza solitaria si immerge nella lettura sfamando la sua curiosità di gossip. C'è chi torna a casa dal lavoro, chi da semplice shopping e chi invece si è chiuso in biblioteca a studiare finchè il guardiano non lo ha buttato fuori.
Il buio fuori offre vari spunti. Ad esempio si possono notare le finestre con le luci accese e, per poche frazioni di secondo, è anche possibile sbirciare dal treno, piccoli frammenti della vita domestica altrui. Questo finché il treno arriva a destinazione ed io scendo per raggiungere la mia casa e la mia vita domestica. A ciascuno il suo."


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