Hand in Hand, as children do.
Almeno così cantava Spagna.
Per la prima volta, dopo due anni, mi trovo veramente bene con un ragazzo.
Potere passeggiare, mano nella mano con lui, senza il timore di scambiarsi ognitanto un bacio, non ha prezzo.
E’ di Milano. Si, non è proprio dietro l’angolo e ciò comporta doversi vedere per ora solo nei weekend e di conseguenza doversi spostare di città in città, ma ci si viene incontro in modo equilibrato e quindi va bene.
Per ora ci stiamo frequentando, direi con successo. C’è la volontà di approfondire il tutto da entrambe le parti ed una sicurezza e coraggio, da parte mia, di farlo nonostante abbia una posizione famigliare non proprio serena.
Il weekend passato assieme alle Cinque Terre è un ricordo ancora vivido anche se il ritorno al tran tran lavorativo è comunque mitigato dall’aria condizionata che contrasta con il clima caldo umido di questi giorni agostini.
E’ come il principio di pastorizzazione: passi da un clima bollente (e pure umidiccio) alla refrigerazione (santi condizionatori) in questi ambienti non certo di Tetrapack. Scommetto che una atmosfera protettiva ed asettica gioverebbe, ma qualcuno, in azienda, sconsiglia chiunque di curiosare nei filtri dei condizionatori stessi. Meglio evitare traumi…
A Settembre mi ritaglierò un paio di settimane che adibirò ad un lungo e rilassante soggiorno Milanese. Il traffico, la città, la frenesia della gente che torna in ufficio mentre le scolaresche si avviano a tornare sui banchi raccontandosi le loro esperienze estive. Tutti elementi essenziali per farmi sentire vivo e per stimolarmi a muovermi, distogliendo i pensieri dal lavoro.
Io in vacanza non devo stare fermo: in ufficio sono sempre seduto. Devo muovermi… ma distrattamente, coi pensieri impegnati in qualcosa di diverso ed interessante.
Sto cercando di smettere di fumare. Consumo medio: tre, massimo quattro, sigarette al giorno, rigorosamente outdoor. Il fumo comincia stranamente ad infastidirmi. Non solo il fumo passivo, ma anche quello mio. Forse, dopo un periodo stressante, ho raggiunto uno stato di saturazione per cui ho bisogno di diradare la nebbia che ho in testa.
Diradandosi questa, ho cominciato a guardarmi attorno… tutto assume colorazioni nuove, aspetti più positivi e poi…
… e poi c’è Lui! L’ometto con cui sto uscendo, il mio cacciatore buono. Due braccia forti che regalano tanto affetto e che mi fanno stare bene.
Ci sono anche altri aspetti… i suoi occhi verdi, il profumo della sua pelle, il suo sapore… la sua serenità, il suo carattere posato, educato e maturo.
Mi sbilancio con fiducia e mi affeziono! Sono fatto così… Tuttavia ho imparato ad affrontare certe cose con serenità, senza ansie e senza pressare gli altri. Se vengono, lo fanno da sé…
Apprezzabile… Davvero apprezzabile…