mercoledì 22 giugno 2011

Calligrafia

La nuova casa ogni tanto mi da spunti interessanti per interagire con la calligrafia e la scrittura in genere.
La ricetta è semplice: solitudine, una buona base musicale e gli strumenti essenziali per la calligrafia, pennino, carta e inchiostro.

Dopo varie frasi scorrevoli, da sinistra a destra, mi sono detto: “sono troppo standard”. Visto che bevo fuori dal coro, allora ho pensato di sperimentare qualche intreccio, parole che si fondono e che prestano qualcosa di loro collegandosi come un filo diretto che in fondo è l’intreccio dell’intera frase. Significati, simbolismi, svolazzi e sbavature. Non è semplice, ma procedo con risultati sempre più carini. Il prossimo esperimento, fonderà anche uno sfondo dipinto con qualche pennellata che funga da “la”, da spartito su cui far suonare il pennino.

Ecco qualche estratto di quello che è uscito tra una canzone di Whitney Houston, una di Aretha Franklin e ovviamente la mia voce che improvvisava assoli seguendo in un certo senso il movimento totale che nella mia mente dipingeva le lettere.

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