martedì 20 settembre 2011

La Santa Funzione dell'Autunno

Domenica, una provvidenziale secchiata d'acqua ha come aperto quello "sportello di forno" che mi faceva sentire prigioniero di una specie di hammam mondiale (o perlomeno italiano), spalancandomi le porte verso un principio di autunno fatto d'aria fresca, foglie secche e del mio carattere meno acido e aggressivo.
Rimane chissà perché l'incognita del condizionatore del mio bar abituale presso il quale faccio colazione la mattina: o sono daltonici e hanno scambiato il blu (aria fredda) del termostato con il colore rosso (aria calda), oppure hanno guadagnato troppo per curarsi di un condizionatore che non funziona a dovere.
In quella calca di gente (mattutina o pomeridiana, a seconda dei turni), tra una spinta, un saluto ad un collega o ad un conoscente che lavora nei dintorni, ci vogliono cinque minuti per sudare quanto basta da considerarsi definitivamente disidratati se non addirittura stracotti al limite del brasato. Considerando che il dress code più diffuso in questo complesso di uffici è la classica "giacca, camicia e cravatta" e considerando che la maggior parte delle persone sono uomini, spesso giovani (e quindi carichi di ormoni) lascio immaginare a voi quale aroma si diffonda in questa specie di pentola a pressione (caffettiera sarebbe più appropriato): un lesso alla milanese con tanto di patata, cipolla e carota...
Eccezionalissima eccezione la fa un gruppo curioso di operai: sono rudi e purtroppo non incarnano minimamente il sogno erotico gaio tra i più classici, ma, avvicinandosi a loro, ci si accorge che non puzzano. Strano, molto strano. Eppure per loro sarebbe anche comprensibile!
Fervido sostenitore del pelo (da quando ormai capii che al mondo c'è posto e partner anche per il villoso) pongo molta cura nel mantenimento del mio vello. Non disdegno un leggero aroma maschile finche questo non diventa chiaramente segno di una ascella che ha sempre visto l'acqua col binocolo. Ve ne parlai numerosi post fa, in quanto l'attrazione è composta da ciò che vediamo, ciò che tocchiamo (ove possibile) e ciò che sentiamo: istintivamente, con l'udito o abbandonandoci all'olfatto.
Sarà stato il sole, più caldo per le strade, più gente svestita e di conseguenza più ormoni in circolo, fatto sta che finalmente arriva l'autunno. Un abbassamento doveroso della temperatura onde evitare di scoppiare un po' per il caldo, un po' per quel che si vede in giro (non sempre apprezzabile purtroppo, ma qui si scivola nel discorso dell'amor proprio) e quello che si sente. Si: l'autunno, oltre ad essere una delle mie stagioni preferite (insieme all'inverno), con i suoi colori caldi, la voglia di tisane, di tana e coccole, di decadenza e malinconia, ha la sacra funzione di mitigare l'ascella pezzata.


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Location:Via Aldo Gastaldi,Cogoleto,Italia

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