giovedì 18 marzo 2010

La Comunicazione Per Un Involtino

Una delle cose che ho imparato è l'importanza della comunicazione... Non è una cosa da tutti. Della comunicazione io ne ho fatto il mio mestiere. Per forza di cose sono costretto a comunicare ed il mio canale primario è proprio la comunicazione verbale. Per forza! Dietro ad un pc ed un paio di cuffie un cliente non ha a che fare con altra cosa se non una voce. Rassicurante, sicura di quello che dice, leggera e simpatica. Una voce però che deve essere disposta anche ad ascoltare.
Tutto nasce proprio da questo: sapere ascoltare. Non è un atto unilaterale, ma un elemento essenziale di un "contratto verbale di intesa" che predispone al corretto dialogo fra le parti e getta le fondamenta per una comunicazione corretta. Ecco perché non c'è comunicazione senza l'accordo comune delle parti. (urca! Qui proprio traspare il mio lessico pseudo legale: a qualcosa i corsi universitari di legge sono serviti!)
È importante sapere riconoscere a grandi linee le persone con cui ci rapportiamo per impostare il canale corretto di comunicazione. La cosa migliore, nella maggior parte dei casi è parlare.
Ad esempio, anche se non serbo più rancore e non mi importa più un fico secco della storia, non saprò mai perché con M. sia finita... Quella persona immatura, secondo me aveva un grosso handicap: dare tutto per scontato e supporre che le persone conoscessero perfettamente le sue ragioni, senza alcuna minima spiegazione. Forse gli feci un torto o forse si stufò semplicemente di me, fatto sta che quando sparì non mi permise nemmeno di sapere il perché. Una mancata comunicazione che mi fece rimanere male anche se, come ho detto prima, ormai non ha più la minima rilevanza.
Comunichiamo. E bisognerebbe farlo con sincerità. Non dico questo solo perché non sono capace di mentire, ma proprio perché la bugia si rivela una distorsione della realtà delle cose che porta decisamente fuori pista la corretta... Comunicazione (si, pecco di povertà lessicale) Da qui, gli equivoci.
Con Stefano la comunicazione non manca e la sincerità stringe ancora di più il legame che abbiamo.
Non starò a parlarvi di dialoghi filosofici sul dialogo e sulla retorica, tautologie e contraddizioni. Sento l'arrivo della primavera ed il mio cervello questa settimana risulta spesso rallentato. I risvegli, la mattina si fanno difficili e mi costa fatica abbandonare il piumone in cui mi ritrovo avvolto come il ripieno di un involtino primavera.
Doversi alzare consapevole di un turno scomodissimo di lavoro che mi nega l'opportunità di occuparmi di altre faccende, mi rende "peppioso" (dal nuovo vocabolario della lingua Greggiana: essere "peppia" - avete presente? "pe pe pe pe pe...!!!" immaginate l'espressione simulata con la mano che fa il gesto del becco di papera). Insomma, un po' rognoso e acidamente lamentoso. Ma sempre con brio allegro!
È tutto cominciato stanotte quando ho sognato la mia collega Ele che, in camera mia, ha chiaccherato con la mia lontana zia francese, inconsapevole del fatto che stava facendo una chiamata internazionale. E dire che in un primo momento pensavo stesse chiacchierando con la mia dentista!
Stanchezza, dentista, comunicazione e... Involtini primavera! Temo di avere ancora un po' di salsa di soja nel sangue!


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1 commento:

ienaspb ha detto...

probabilmente la peppia citata son io che visito le persone in sogno di quando in quando, probabilmente M. non sapeva comunicare, magari lo giudicava superfluo, e purtroppo sarà stato superfluo solo a causa della sua inettitudine, indisposizione ad aprirsi a relazionarsi in maniera matura; i graci chiamavano barbari colore che parlavano in maniera talmente grezza da sembrar un balbettio,bè M. a suo modo fu un barbaro della comunicazione, triste se pensiamo che ormai comunicare è tutto!