venerdì 5 ottobre 2007

Sapere Ascoltare


Esiste la comprensione del testo. Esiste la comprensione di un fenomeno. Esiste anche la comprensione di un mistero. Poi c'è la comprensione di una persona. Una persona non la conosci bene finchè non ti fermi ad ascoltarla. Ogni persona ha qualcosa da dire e ciò che dice, ed il modo in cui lo dice, ci comunica cosa sente, come pensa, i suoi principi... Fermarsi all'opinione comune è cosa superficiale: chiunque può dirti "quello è stupido".
Allora a quel punto hai due alternative: se effettivamente quella persona non desta particolare interesse, magari per il fatto che dopotutto sai di non potere o volere portare avanti una conoscenza approfondita, allora puoi fermati e dire "Ok... se lo dici tu che è stupido, ci credo" (dopotutto chi te lo dice, a volte, lo conosci più del soggetto in questione)
Ma sarà veramente giusto intraprendere una strada di questo tipo, vivendo comunque in questa "saccenza di comodo"? Un soggetto superficiale potrebbe, interpellato su questa persona per uno sfortunato caso del destino, rispondere "E' uno stupido..." oppure "Dicono che è stupido".
Una persona corretta direbbe "Non so, non lo conosco". Effettivamente non lo conosce o non ne ha mai voluto approfondire la conoscenza.
Ci siamo. Un contatto c'è stato (ok ben più di un contatto). Ma dopo? Questa persona ha qualcosa da dire, comunica: nei suoi gesti, nei suoi occhi, nelle sue parole... Come ogni essere umano lancia segnali...
Ci sono segnali e segnali: se uno si attacca al tuo ehm... quello, vuol dire che forse gli è piaciuto e ne vuole ancora. Bene, intesa sessuale buona, no?
Ma se comincia a parlare, abbracciato e placido, e magari dicendoti qualcosa se ne esce poi con un "cosa ne pensi?"... Egli non solo vuole comunicare in linea retta: vuole un confronto, un dialogo, a volte un aiuto.
Tal'ultimo non deve essere per forza di natura veniale, terrena, ma magari solo di conforto, perchè ognuno di noi ha bisogno di comunicare: gioie, incomprensioni, debolezze, angoscie... E comunicando queste cose in un certo senso le si esorcizzano...
Piano piano, ascoltando le persone, queste si conoscono un po' di più... E se le premesse erano buone a volte può capitare di scoprire che sotto sotto era tutto un bluff... O magari dopo un'introduzione noiosa o contrariata si può scoprire che gli sviluppi portano a vedere il soggetto con cui ti relazioni sotto una prospettiva diversa. Dopotutto il modo migliore di risolvere un problema è di osservare questo sotto una prospettiva capovolta.
Questa persona aveva bisogno di essere ascoltata.

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